Letizia Battaglia ci ha lasciato improvvisamente il 13 aprile di quest’anno. È stata una delle più grandi fotografe del nostro tempo. Le sue foto in bianco e nero hanno raccontato il lungo calvario di Palermo assediata dalla mafia, la terribile mattanza durante la quale Cosa Nostra ha ucciso poliziotti, magistrati, cittadini inermi, nel corso del trentennio più efferato della nostra storia repubblicana. Pochi sanno che questa grande testimone del nostro tempo ha avuto anche una biografia eccezionalmente drammatica, da bambina, da giovane, e poi da adulta, e che la sua esistenza audace e anticonformista racconta in modo potente le grandi lotte delle donne nel secolo scorso per conquistare dignità e libertà. Una vita affascinante, avventurosa, sbalorditiva. Una vita combattuta in trincea, in una realtà professionale da sempre maschile come quella dei fotoreporter di cronaca in quegli anni. Unica donna tra colleghi uomini, Letizia riesce a imporre uno sguardo di pietà e di bellezza, facendo della fotografia un’arma per cambiare il mondo. D’intesa con Letizia e con la sua collaborazione, Roberto Andò ha deciso di far diventare questa vicenda umana e professionale fuori dal comune un racconto televisivo che andrà in onda il 22 e 23 maggio su Rai 1, e anche in boxset su RaiPlay da domenica 22 maggio in occasione del trentesimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, Giornata della Legalità. Nella miniserie, inquadrati dal suo obiettivo, sfilano mafiosi, povera gente, bambine, grandi personaggi della nostra storia civile e culturale, come lo stesso Falcone, Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini.

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