ROMA – Oltre che giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e sceneggiatore, Maurizio Costanzo, che è morto oggi all’età di 84 anni, era qualcosa in più. È stato un vero e proprio monumento della tv, l’inventore del talk show (prima c’era stato solo “L’Ospite delle 2” di Luciano Rispoli) prima con “Bontà loro” e, poi, con il “Maurizio Costanzo show” che è andato in onda quasi ininterrottamente dal 1982. Costanzo nasce a Roma il 28 agosto 1938. A soli 18 anni, dopo il diploma in ragioneria, è già cronista del quotidiano Paese Sera e quattro anni dopo, quando già collabora con Tv Sorrisi e Canzoni, diventa caporedattore del settimanale Grazia.
Nel 1963 l’esordio alla radio come autore con “Canzoni e nuvole”, programma condotto da Nunzio Filogamo che gli viene affidato da Luciano Rispoli, allora caposervizio del varietà a Radio Rai. Nel 1966 scrive con Ghigo De Chiara “Se telefonando”, brano con la musica di Ennio Morricone che Mina porta al successo. Sempre come autore, inventa con Paolo Villaggio il personaggio di Fracchia.
Nel 1976 è la volta di “Bontà loro” cui segue, tra gli altri, “Acquario”: da queste esperienze nasce, nel 1982, il “Maurizio Costanzo show”, diventato negli anni uno dei programmi più importanti e influenti della tv italiana: da lì nascono personaggi come Valerio Mastandrea, Ricky Memphis, Daniele Luttazzi, Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola e, anche, Vittorio Sgarbi, solo per citarne alcuni. Per anni non c’è personaggio che rifiuti l’invito a partecipare a una puntata del “Costanzo show” che va in onda per la prima volta su Retequattro, visto che Costanzo è appena arrivato in Fininvest (oggi Mediaset). Negli anni che seguono è lì che si svolge quasi tutta la carriera televisiva con programmi come, ad esempio, “Buona domenica” o le sit-com “Orazio” e “Ovidio”. L’attività televisiva, nel momento in cui Costanzo inizia a parlare di mafia (mai dimenticata la staffetta con Michele Santoro), lo porta anche ad essere vittima di un attentato di matrice mafiosa (a Roma, in via Ruggero Fauro) che, per fortuna, non ha conseguenze.
Oltre all’attività televisiva, come dicevamo, Costanzo è anche autore di diverse opere teatrale e di film per il cinema nonché collaboratore di quotidiani e settimanali. Nel 1979 viene chiamato a dirigere “L’Occhio”, quotidiano che però chiude dopo soli due anni.
Nella sua vita non è mancata nemmeno un’ombra, quella dell’iscrizione alla loggia P2 di Licio Gelli che, tuttavia, non ha macchiato più di tanto la sua straordinaria carriera.
La vita personale è stata piuttosto movimentata e lo ha visto sposarsi prima con Lori Sammartino, poi con Flaminia Morandi (da cui ha avuto i figli Camilla e Saverio), poi ancora con Marta Flavi e, infine, con Maria De Filippi. Ha avuto anche una relazione con Simona Izzo. Costanzo, grande fumatore, è ricordato anche come acceso tifoso della Roma.
(ITALPRESS)

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